KINTSUGI: natura, paesaggio, memoria.

Mostra, seminario, workshop

Orari mostra

30 giugno inaugurazione su invito 

1° luglio, ore 17 – 20,30 

2 e 3 luglio, ore 10 – 20,30

Ingresso libero per la mostra e il seminario

Programma

Giovedì 30 giugno, ore 18

inaugurazione mostra, ingresso a inviti

Venerdì 1 luglio, 

ore 17 – 20,30: orario apertura mostra, ingresso libero

Sabato 2 luglio, ore 10 – 20,30

ore 10 – 20,30: orario apertura mostra, ingresso libero

ore 15 – 17: seminario, conferenza, dimostrazione, partecipazione libera

ore 17,30: workshop 

massimo 10 persone 

costo 30 euro

Domenica 3 luglio, ore 10 – 20,30

ore 10 – 20,30: orario apertura mostra, ingresso libero

Il kintsugi è una tecnica tradizionale giapponese di riparazione di vasi e ciotole di terracotta, nata circa 10.000 anni fa. La materia utilizzata è una lacca, chiamata urushi, ricavata dalla linfa raccolta dal tronco di un albero che porta lo stesso nome.

Nel kintsugi, parola composta da Kin “oro “, tsugi “riparare”, “giungere”, “ricucire”. non si cerca di cancellare completamente le crepe ma, al contrario, con la rifinitura in oro, argento o vernice naturale colorata, esse vengono accolte, accettate e valorizzate come un nuovo tratto distintivo dell’oggetto. Inoltre, non si riporta solo l’oggetto alla sua forma originale, ma lo si rende anche nuovamente adatto all’uso quotidiano, per esempio per mangiare o per bere. 

Fin dai tempi antichi, i giapponesi considerano le crepe e le scheggiature di una ciotola come peculiarità e tratti distintivi di quella ciotola e le contemplano come se costituissero un “paesaggio”. In una tazza puoi percepire un panorama o anche l’universo. Sembra che questa estetica sia nata e sia stata raffinata nell’ambito della cultura della cerimonia del tè. – spiega Aiko Zushi – La bellezza del kintsugi consiste proprio nella possibilità di recuperare i ricordi e le memorie che ci legano a un oggetto, per esempio la nostra tazza preferita, e poterci nuovamente passare del tempo.

Nel kintsugi, inoltre, tutti i materiali usati (urushi, farina di grano, farina di riso, terra, legno, polvere di cotone, polvere d’oro, ecc.), sono elementi naturali. Passati molti anni, anche per gli oggetti riparati con il kintsugi arriverà la fine e – penso che sia bello immaginare che tutti questi elementi torneranno alla terra e saranno di nuovo parte delle Natura. – conclude la maestra Zushi.

Cos’è il kintsugi

La maestra

Aiko Zushi

È nata nella prefettura di Yamanashi, in Giappone. Si è laureata in Belle Arti e poi ha studiato tecnica kintsugi con la maestra Yoko Furuya in Giappone.

Dal 2019 vive a Torino dove ha aperto un piccolo laboratorio di restauro Kintsugi e insegna questa arte tradizionale ai suoi allievi. Dall’ottobre 2021 tiene anche corsi di kintsugi presso l’Associazione Sakura di Torino. 

La maestra

Yoko Furuya

Nata nella prefettura di Yamanashi, dopo la laurea, ha lavorato come System Engineer.

Nel 2000, mentre lavorava come dipendente dell’azienda, ha studiato le tecniche di restauro di ceramiche, lacche e oggetti d’arte sotto la guida del maestro di lacche maki-e Takashi Koike.

Del suo lavoro dice Per me il rapporto con la lacca è un lavoro di vita molto importante, che trascende le epoche e mi permette di conoscere il cuore del popolo giapponese. Il mio lavoro è il kintsugi, una tecnica di restauro tradizionale giapponese nata da molte tecniche artigianali di laccatura (lacca secca, maki-e, laccatura, ecc.). Rispetto e amo il senso estetico giapponese, che riesce a far risaltare i danni e a conferire bellezza all’oggetto.

La maestra di calligrafia

Kazuko Hiraoka

Nata a Tokyo (Giappone), è laureata in Bella Arti all’Accademia d’Arte Bijutsu Daigaku di Musashino. Ha lavorato come Graphic designer presso la CBS Sony ed è stata cofondatrice e direttrice creativa dell’azienda di stationary G.C.Inc.

Nel 1999, dopo 15 anni di intensi studi presso la prestigiosa Akitsu-Kai Tokyo ottiene il titolo di Maestra Calligrafa. Nel 2001 si trasferisce in Italia, dove inizia a diffondere l’arte della calligrafia giapponese.
Ha esposto le sue opere in svariate mostre organizzate in Italia e all’estero. Tra le più significative citiamo:

– 2005 – marzo – Torino – Palazzo Barolo – “Kagemusha”
– 2009 – aprile – Milano – Salone degli Archi – Chiesa S. Maria Incoronata – “Shiki-shi”
– 2009 – Cina e Corea – 13th “International Calligraphy Art and Culture Exhibition” 
– 2011 – giugno – Magliano Alfieri (AT) – Castello – personale
– 2012 – luglio – Fossano (CN) – Parco Fluviale Stura – “Tralarte”
– 2013 – febbraio – Tokyo – Giappone – The National Art Center Museum – “Akitsu-kai sho-do ten”
– 2014 – febbraio – Tokyo – Giappone – The National Art Center Museum – “Akitsu-kai sho-do ten”- 2018 – settembre – Bra – Galleria il Fondaco – “La memoria dei segni” (mostra personale) – 2019 – febbraio – Spa (Belgio) – Omada L’Atelier – Galerie – (mostra personale)

Studenti in mostra

Akiko Yoshida
Alice Parisi
Anna Basile-Studio DELTA Pottery 
Annalisa Spurio
Angela Marinelli
Antonella Vivaldelli
Barbara Flavia Di Matteo-Broken is Better
Cristina Azzanello-KRISTA ARTE KINTSUGI
Elena Ciampi
Elena Occhiena
Federica Cavallaro
Francesca Ventimiglia
Giovanna Bulletti
Hourinaz Sherkat
Iolanda Viale
Irene Carlino
Jacqueline Giampiccoli
Jolanta Lewczuk
Karla Sotres -GIOGRAFICACERAMICA
Liborio L’Abbate
Lorenzo Camaiti
Luciano Granato
Maki Sato
Maria Rita Hokai
Martina Imeroni
Masako Ozasa
Maurizio Damonte
Mirella Occelli
Mirella Somma
Miriam Nasci
Pinnarat Meer
Rebecca Bassetto
Ritalba Bonaccorso
Rosa Pigola
Saiko Hirano
Sara Guadagno
Silvano Pecchio
Soehila Palma
Stefania Cannella
Tatiana Qhodyadukh
Thi Ly Procatti
Yuka Chichii
Yukiko Deangelis